TERAMO – Danno la ‘caccia’ al cliente, tempestandoti di telefonate ai limiti dello stalking, per proporti pacchetti, offerte e irrinunciabili sconti. Poi, una volta che ti hanno agganciato e messo sotto contratto, ti mollano al punto che se vuoi chiarimenti devi chiamare… la polizia. E’ quanto accaduto in prima persona a un imprenditore teramano che dopo aver concluso un contratto con un gestore telefonico in un negozio del centro città, ha chiesto spiegazioni per una bolletta ‘pesante’ (da 500 euro) che aveva ricevuto. Poter chiedere direttamente al personale del negozio piuttosto che perdere inutilmente tempo con una voce straniera di un call center, che risposte oltre quelle di prammatica non ne ha mai, è parsa comodità insostitubile. Ma si è sbagliato. Chissà per quale arcano – probabilmente perchè l’utenza a cui si riferisce l’imprenditore è per aziende e non per privati -, il personale del negozio ha negato spiegazioni sulla bolletta e dopo una accesa discussione, avrebbe accompagnato il rifiuto anche con "arrangiati". Apriti cielo! La già provata pazienza di un consumatore diffidente nei confronti della valanga di offerte e ripetuti solleciti telefonici non va mai portata allo stremo: l’imporenditore ha chiesto l’intervento della polizia e due agenti di una pattuglia hanno provato a riportare la calma, ma senza trovare la soluzione alla richiesta del consumatore.
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